Il giorno 22 Marzo 2019, gli studenti del master di II livello in Ossigeno Ozono Terapia all’Università di Pavia hanno discusso le loro tesi.
Vi presentiamo la sintesi della tesi presentata dal Dott. Rocco Giannotti, di cui il dott. Sergio Pandolfi è stato relatore, per il diploma in Ossigeno Ozonoterapia presso l’Università di Pavia.
Sintesi della testi sui miglioramenti delle funzioni cerebrali e cardiache tramite Ozonoterapia.
Questo studio fa riferimento a 22 pazienti affetti da cardiopatia ischemica e patologie vascolari ed infiammatorie cerebrali.
Tutti queste pazienti hanno evidenziato un miglioramento della funzione cardiaca e cerebrale dopo essere stati sottoposti ad Ossigeno ozono terapia, tramite grande auto emo infusione di sangue ozonizzato (GAE).
L’Ossigeno Ozono terapia mediante grande autoemoinfusione di sangue ozonizzato (GAE) ha un’azione protettiva, antinfiammatoria e rigenerativa. A livello cerebrale e cardiaco attiva il metabolismo cellulare,riattiva il microcircolo e richiama le cellule staminali nei tessuti necrotici e danneggiati.
Abbiamo selezionato 22 pazienti, 15 maschi e 7 femmine, con età media di 68 ± 18, in cura presso l’ambulatorio di Ossigeno Ozono Terapia presso la Casa di Cura Villa Mafalda, in Roma. Tutti i pazienti sono accomunati da sintomi e segni neurologici di lieve, media o grave entità.
E’ stato effettuato un trattamento di Ossigeno Ozono Terapia mediante grande autoemoinfusione (GAEI) della durata di 8-12 settimane a concentrazioni dai 20 ai 50 μg/ml in quantità di sangue di 200-220g. La sintomatologia caratterizzante il gruppo dei pazienti con lievi disturbi neurologici prevedeva difficoltà di concentrazione e di memoria, con deficit di attenzione.
Il gruppo di pazienti con medio-gravi disturbi neurologici includeva pazienti con diagnosi di cerebropatia vascolare multinfartuale, idrocefalo normoteso, parkinsonismo vascolare, sclerosi multipla e sclerosi laterale primaria. Abbiamo ottenuto un miglioramento delle performance neurologiche e delle funzioni della corteccia cerebrale superiore, poiché migliora il microcircolo cerebrale e il metabolismo cerebrale.
Inoltre, l’aumento della capacità antiossidante delle cellule sembra essere il passo cruciale per contrastare l’infiammazione cronica tipica delle patologie dovute ad uno stress ossidativo cronico. Nei pazienti con danno ischemico cronico è stato ottenuto un miglioramento clinico dovuto verosimilmente ad una riattivazione del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) e al coinvolgimento delle cellule staminali progenitrici endoteliali (EPCs) all’interno del miocardio. Il danno ipossico/ischemico delle cellule neuronali e cardiache, è dovuto al danno mitocondriale come causa dell’apoptosi cellulare e della perdita di tessuti neuronali e miocardici dopo ictus ischemico o infarto al miocardio.
L’ossigeno ozono terapia può in tal caso evitare il danno dei tessuti se somministrato in fase acuta o come terapia nel pre-condizionamento ischemico, poiché determina maggior rilascio di ossigeno ai tessuti ischemici con aumento dell’elasticità del globulo rosso che contribuisce allo sviluppo della circolazione collaterale e con ripresa neurologica funzionale.
Aumenta l’attività mitocondriale con riduzione della morte cellulare. Nei pazienti con danno ischemico cronico è stato ottenuto un miglioramento clinico dovuto verosimilmente ad una riattivazione del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) e al coinvolgimento delle cellule progenitrici endoteliali (EPCs) all’interno del miocardio. Inoltre, l’aumento della capacità antiossidante delle cellule sembra essere il passo cruciale per contrastare l’infiammazione cronica tipica delle patologie dovute ad uno stress ossidativo cronico e alla carenza di ossigeno per danni della circolazione cerebrale e cardiaco.