Terapia farmacologica domiciliare precoce COVID19

In questo articolo verrà spiegato come sia possibile intervenire efficacemente contro il covid19 sia su pazienti vaccinati che non vaccinati grazie ad una terapia anti-infiammatoria precoce fin dai primi sintomi, invece di utilizzare il protocollo standard con tachipirina e vigile attesa che può portare ad un aggravamento.

Terapia farmacologica domiciliare precoce del COVID-19 per prevenire l’ospedalizzazione e ridurre la mortalità. E’ tempo per delle proposte.

Abstract da: BCPT (Basic & Clinical Pharmacology & Toxicology)

La pandemia del COVID-19 è sicuramente un problema drammatico per l’umanità. In Italia la pandemia ha esercitato il suo maggiore impatto per tutto il periodo che va da febbraio a giugno 2020. Ad oggi è stato segnalato un numero imbarazzante di oltre134.000 morti.

L’autopsia post mortem è stata eseguita su un modesto numero di pazienti deceduti per infezione da COVID-19, portando a una prima conferma di immuno-trombosi polmonare come la principale patogenesi del covid-19, allo stesso modo di quanto era accaduto per la SARS. Da allora (giugno-agosto 2020), non c’è stato alcun obiettivo per affrontare una terapia precoce considerando questo problema patogenetico,

I pazienti trattati precocemente con una terapia a base di farmaci anti-infiammatori, antiaggreganti, anticoagulanti e con antibiotici hanno confermato che il covid-19 è una infezione endoteliale con immunotrombosi.

Il ruolo fondamentale di un protocollo terapeutico domiciliare per affrontare il COVID-19 lieve o moderato o i primi sintomi di questa patologia è quello di garantire un rapido intervento farmacologico al fine di prevenire nel modo più assoluto l’ospedalizzazione.

Pazienti non trattati o scarsamente trattati con la terapia più adeguata e appropriata all’esordio, hanno visto aumentare il tasso di ricovero nelle unità di terapia intensiva e anche la mortalità, a causa di immuno-trombosi del distretto capillare polmonare e dagli alveoli.

In Italia, è stata ufficialmente emanata una raccomandazione del Governo di usare il paracetamolo per ridurre e attenuare i primi sintomi di COVID-19. A questo proposito, gli antipiretici come l’acetaminofene (paracetamolo) hanno visto un enorme aumento nel loro uso durante la pandemia, sebbene il loro utilizzo possa essere pericoloso per i pazienti con COVID-19 (17,21-23)*.

La causa della malattia è una infiammazione endoteliale diffusa, che può indurre danni a vari organi e apparati. La terapia deve essere mirata a questa considerazione, e in questa recensione, dimostreremo come la terapia antiinfiammatoria precoce possa trattare l’infiammazione dell’endotelio e l’immuno-trombosi causale dal COVID-19, grazie all’uso di farmaci che raccomanderemo in questo lavoro.

Download pubblicazione scientifica.

Di seguito sono disponibili i download per la pubblicazione scientifica originale in inglese e la traduzione in italiano (solo a scopo di divulgazione e per uso interno):

> DOWNLOAD PDF ENG: Home-pharmacological-therapy-in-early-COVID-19 > DOWNLOAD PDF ITA: Terapia-farmacologica-domiciliare-precoce-COVID-19

*LINK ONLINE: Home pharmacological therapy in early COVID‐19 to prevent hospitalization and reduce mortality: Time for a suitable proposal – Pandolfi – – Basic & Clinical Pharmacology & Toxicology – Wiley Online Library


Sergio Pandolfi (1,2) | Salvatore Chirumbolo (3) | Giovanni Ricevuti (4) | Luigi Valdenassi (1) | Geir Bjørklund (5) | Roman Lysiuk (6) | Monica Daniela Dos¸a (7) | Larysa Lenchyk (8) | Serafino Fazio (9)

1) High School of Oxygen Ozone Therapy, University of Pavia, Pavia, Italy
2) Unit of Neurosurgery, Villa Mafalda Health Clinics, Rome, Italy
3) Department of Neurosciences, Biomedicine and Movement Sciences, University of Verona, Italy
4) Department of Drug Science, University of Pavia, Pavia, Italy
5) Department of Direction Board, Council for Nutritional an Environmental Medicine (CONEM), Mo i Rana, Norway
6) CONEM Ukraine Life Science Research Group, Danylo Halytsky Lviv National Medical University, Lviv, Ukraine
7) Department of Pharmacology, Faculty of Medicine, Ovidius University, Constanta, Romania
8) CONEM Ukraine Pharmacognosy and Natural Product Chemistry Research Group, National University of Pharmacy, Kharkiv, Ukraine
9) Department of Internal Medicine, University of Naples Federico II, Naples, Italy

Correspondence
Salvatore Chirumbolo, Department of Neurosciences, Biomedicine and Movement Sciences, University of Verona,
Strada Le Grazie 9, Verona 37134, Italy.
Email: salvatore.chirumbolo@univr.it